Esperienza e Coscienza – Racconto Zen
Ishiki era triste, arrabbiato, la sua vita non andava come voleva ed era preda di un malessere continuo. Fu così che per cercare conforto, per cercare un senso a tutta la sofferenza della vita, si recò dal vecchio saggio, Keiken il Maestro Zen che abitava solitario in un piccolo monastero lontano dalla civiltà. Si presentò al suo cospetto e dopo un rispettoso inchino disse:
“Oh mistico, oh saggio Keiken maestro di vita, sono disperato, la mia vita è sofferenza continua e sta andando tutto a rotoli. Mi trovo intrappolato in questo corpo che è sempre pieno di acciacchi, non è mai abbastanza magro, non è abbastanza attraente, forte, agile, non è più giovane ormai da tempo. E poi sono succube della mia mente che mi ripete sempre quello che devo fare, che non devo fare, mi fa sentire inadatto e qualsiasi cosa combino mi ripete che non faccio mai abbastanza, qualsiasi cosa ottengo dice che non è mai abbastanza, qualsiasi cosa divento dice che non sono mai abbastanza. Infine sono vittima delle mie emozioni, provo in continuazione ansia, paura, rabbia, tristezza, sensazioni di inadeguatezza, non ne posso più. Non è giusto! Non ho chiesto io di nascere in questa misera vita, con questo corpo, con questa mente.”
Il Maestro Zen lo ascoltò senza battere ciglio, lo lasciò finire e poi disse:
“Chi è che sta parlando? Chi sei tu infine?”
“Ma come chi sono? Sono Ishiki, non mi vedi qui davanti a te?”
“Io ti vedo benissimo ma tu hai detto di essere lì dentro, intrappolato in quel corpo, di possedere la tua mente, di essere vittima delle tue emozioni e di non aver chiesto di nascere. Quindi chi sei tu che possiedi quel corpo e quella mente? Chi è che non chiese di nascere prima di essere nato?”
Ishiki rimase a bocca aperta, la sua mente andò in tilt sentendo quelle parole. Il tempo si fermò e poi un lampo, il satori, l’illuminazione lo colse e lo colpì come un potente schiaffo. Capì all’improvviso chi era veramente e tutto mutò nella forma, la sua percezione si trasformò, una sensazione di calma mai provata prima prese a crescere in lui. Provò all’istante qui e ora, gioia, serenità, pace come non ebbe mai provato prima.
Il saggio Keiken sorrise, Ishiki salutò con un inchino senza dire niente e si diresse di nuovo verso la sua vita consapevole di ciò che è la verità ultima.
[Marco Odino]
Satori è una parola giapponese che significa risveglio o illuminazione. Un momento di satori è un momento di presenza totale, senza mente e senza pensiero, un lampo di intuizione e risveglio della luce della nostra stessa coscienza.
La parola Zen deriva dalla parola cinese “chán” e dalla parola sanscrita “dhyana”, che significa meditazione. in sanscrito, il significato della radice è “vedere, osservare, guardare”. Praticare lo zen ti aiuta a connetterti con il tuo vero sé e a vitalizzare questo sé nella vita quotidiana.