“So pensare, so aspettare, so digiunare” Siddharta di Hermann Hesse
So pensare, so aspettare, so digiunare
Una delle frasi più famose in uno dei libri più belli che abbia mai letto: Siddharta di Hermann Hesse.
Questa non è una recensione sul libro ma è un piccolo articolo che vorrebbe spiegare la potenza di quelle parole dette dal protagonista del romanzo, Siddharta, il figlio di un Bramiro, che in India, nel 500 a.C. circa, lascia le sue ricchezze per seguire i Samana, saggi maestri che vivono nomadi nelle foreste Indiane, in totale povertà e meditazione alla ricerca della verità sull’esistenza dell’essere umano e sulle sofferenze della nostra vita.
So pensare, so aspettare, so digiunare
Questa frase è il semplice curriculum che propone Siddharta quando decide di lasciare la foresta e i Samana per provare a vivere la città e trovarsi una fonte di guadagno. Ma siccome non ha mai lavorato in vita sua, si propone con quello che ha imparato nei tre anni passati in totale povertà, nelle foreste Indiane meditando e digiunando.
So pensare
Quest’affermazione è una semplice dichiarazione del fatto che l’intelligenza deve essere accompagnata da altrettanta saggezza. E’ poco utile usare l’intelligenza solo per accrescere la propria cultura se poi non si ha la saggezza di capire che senza equilibrio non si va da nessuna parte, si gira in tondo e ci si perde. Bisogna essere osservatori imparziali di se stessi e del mondo (consapevolezza) se si vuole crescere come persone. L’intelligenza è uno strumento che abbiamo per vivere meglio se la usiamo saggiamente per il nostro benessere. Il presupposto dovrebbe essere quello di “sapere di non sapere” (cit), senza presunzione e tenendo sempre presente che la verità non è una cosa che si può imparare in un libro, ma è una sensazione che ci regala il cammino in questa esperienza di vita terrena. So pensare è appunto una dichiarazione di saggezza acquisita e messa in pratica.
So aspettare
Questo è un concetto molto interessante per noi occidentali che pensiamo di essere felici se solo fossero esauditi i nostri desideri: soldi, successo, amore. Tutte cose che vorremmo subito e senza fatica. Tutti noi abbiamo sognato di poter esaudire i famosi 3 desideri come fece Aladino senza renderci conto che non esiste felicità nei beni materiali e che l’amore delle persone non si può comprare, ne forzare in nessun modo e non aumenta di certo diventando più bravi, ricchi, forti, ecc.. Non spariscono i problemi con tutto l’oro del mondo. Certo, i soldi sono necessari ma non sono la base per essere sereni. Se fosse così le lamentele riguarderebbero solo i poveri…
Il saper aspettare è un concetto molto sottile ed è il fatto di non agitarsi quando si vuole raggiungere un obbiettivo qualsiasi nella vita. Sapere che le cose arrivano più facilmente quando non diventano un ossessione e uno stress. Ma si ottengono spontaneamente quando siamo già grati per quello che abbiamo e non lamentandoci di quello che ci manca. Il presupposto della persona che vive in gratitudine è:
“Sono felice di quello che ho oggi e, sorridendo serenamente, cerco di ottenere qualcosa in più domani.”
Chi invece vive nel vittimismo è sempre soggetto ad una lamentela continua:
“se solo avessi …… sarai felice”
“se solo fossi più ricco, bello, sano, alto, magro, forte, sicuro, ecc, allora tutto si sistemerebbe”
Capita invece che quando qualcosa la si ottiene non viene apprezzata abbastanza perché si continua a fare attenzione a ciò che manca. Questa abitudine, molto diffusa ai nostri tempi, diventa un circolo vizioso che ci priva della gioia che dovremmo provare nel presente proiettando sempre un’innaturale insoddisfazione di base. So aspettare è l’atteggiamento che ha Siddharta quando vuole qualcosa ottenendola senza agitarsi e nei tempi dovuti.
So digiunare
Quest’ultima è invece attribuibile a tutte le dipendenze che si sono venute a creare con il consumismo e con la sempre più crescente tecnologia. Oltre alle dipendenze più diffuse (eccesso di cibo, alcol e vizio del fumo) ci ritroviamo a dover fare i conti con molte altre subdole droghe moderne: tecnologia, shopping, pornografia, giochi on-line, social network, ecc.. Inoltre pochi conoscono il fatto che anche gli stati emotivi negativi (rabbia, stress, depressione, ansia, manie compulsive, problemi psicosomatici, apatia, inadeguatezza, insoddisfazione) se prolungati nel tempo diventano una droga per il nostro cervello anche se ci provocano malessere; soprattutto quelli che attirano l’amore e la compassione di chi ci sta vicino. Altra sfumatura del Vittimismo.
L’affermazione so digiunare è appunto la convinzione di Siddharta di non essere contaminato da vizi e dipendenze varie e di poter vivere libero di poter scegliere davvero quello che più gli piace istante per istante.
Sei alla ricerca di un percorso per il tuo Benessere?
Emozion’ intorno
Conclusione
Come vedete già molti secoli prima di Cristo si trattavano argomenti che riguardano il benessere interiore e ed era noto che per essere felici e sereni bisognava intraprendere un percorso di crescita personale. Oggi questi corsi sono ovunque, soprattutto on line.
Vi auguro di poter trovare quello che fa per voi. Buona ricerca
Marco